A Myhotelshop riusciamo a monitorare le ricerche di potenziali clienti quasi in tempo reale; questo perché abbiamo accesso a dati fondamentali per gestire al meglio le campagne di marketing online e per garantire la visibilità sui metasearch di oltre 2500 hotel in tutto il mondo.

Purtroppo, come già sappiamo, in questo momento l’argomento del giorno è il temutissimo Covid-19 (meglio conosciuto come Coronavirus) e dell'impatto devastante che potrebbe avere sull’industria alberghiera. Abbiamo assistito infatti a dei risvolti critici in Asia in merito all'ADR (average daily rate) pubblicati da STR (Smith Travel Research) la scorsa settimana, con una diminuzione superiore al 50% in alcune città dell'Asia.

Nei giorni scorsi ci siamo confrontati con numerosi clienti ed il feedback generale è che le tariffe di cancellazione sono estremamente elevate in quasi tutte le destinazioni (non solo ad esempio a Berlino a causa della cancellazione dell’ITB). Tuttavia, per ora è stato confermato che la maggior parte delle cancellazioni è legata ad eventi, gruppi, eventi, Mice ecc. Infatti, sembra che i viaggiatori individuali non stiano reagendo allo stesso modo, con un tasso di cancellazione quasi invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Come sta reagendo la domanda?

Covid-19 purtroppo ha raggiunto l'Europa ed ha scatenato il panico generale. Ogni giorno dobbiamo prendere in considerazione numerosissime informazioni in continuo aggiornamento data la rapidità della diffusione paese per paese. Ma esattamente, cos'è successo la settimana scorsa? Abbiamo esaminato due situazioni:

1. Quali sono state le conseguenze sul traffico settimanale di Google Hotel Ads, Trivago e Tripadvisor?

Abbiamo analizzato 4 giorni confrontando il periodo 15-18 febbraio con lo stesso slot temporale della settimana successiva: 22-25 febbraio.

Come si evince dal grafico, l'unica vera diminuzione drammatica riguarda l’Italia. Non fatevi spaventare dal colore rosso! Non dimenticatevi del fatto che in molti Paesi si è festeggiato il Carnevale. Pertanto, il calo è anche parzialmente stagionale, come abbiamo visto anche gli anni precedenti in quell'ultima settimana di febbraio.

L'unica città in cui abbiamo visto un calo superiore alla media in Germania è stata Monaco di Baviera, con circa un 31,5% in meno.

2. Come si è comportato il traffico rispetto all’anno scorso?

Non è stato facile in termini di dati, poiché durante gli ultimi 12 mesi abbiamo aumentato significativamente il nostro portfolio clienti; tuttavia, vale comunque la pena condurre questo tipo di analisi:

Anche in questo caso, purtroppo l'Italia conferma il trend negativo. La domanda è crollata ed è sorprendente vedere l’impatto di una recente e nuova epidemia.

Conclusione

Riteniamo evidente ed ovvio che in questo caso la domanda sia influenzata dai media e dalla pubblicità in modo massivo. I suoi effetti sono visibili nel grafico qui sopra. Tuttavia, dal punto di vista del marketing online abbiamo una buona notizia: dato che lavoriamo con i nostri clienti su un modello basato sul puro successo, un calo della domanda implica anche una diminuzione del traffico e quindi anche dei costi. Abbiamo avuto conferma che i tassi di conversione sono stabili, quindi alla fine con un traffico in calo, anche i costi diminuiscono tanto quanto i ricavi. In periodi di forte crisi come questo, i costi fissi sono molto più preoccupanti per gli alberghi, poiché con la diminuzione dei ricavi, i costi fissi come la forza lavoro, le altre agenzie, i consulenti, ecc. possono danneggiare significativamente i profitti.

Per questo motivo, fermare o diminuire le attività di marketing sui costi variabili in tempi di crisi è sicuramente la peggiore decisione che si possa prendere. La vostra visibilità infatti diminuirà drasticamente per poterla riacquistare vi costerà tre volte tanto quando la crisi sarà finita (il che può avvenire tra un mese, una settimana, o forse un giorno).